Bastano pochi minuti al giorno o dei seminari intensivi per migliorare la qualità della vita e ritrovare l’equilibrio mente-corpo.
Quante volte è capitato di avvertire disagi come: stanchezza, mal di testa, colon irritabile, irrequietezza, problemi gastrici, difficoltà a dormire, senso di pesantezza ecc.? Eppure quando si va dagli specialisti, ci si sente dire che è “soltanto una questione di stress”.
In realtà, pochi sanno che lo stress è un disagio che, se non è gestito bene, può portare a problemi fisici e psicologici importanti.
La maggior parte degli studi epidemiologici mostra che circa un terzo della popolazione soffre o soffrirà nel corso della propria vita di un disturbo psichico, dovuto a situazioni di stress. Tra questi, i più diffusi sono i disturbi d’ansia e di depressione. Detto in termini molto semplici, si stima che circa 9 persone su dieci hanno un qualche disagio psichico.
Agire sullo stress, pertanto, potrebbe essere la strategia giusta per alleviare o eliminare alcuni dei problemi di salute.
Lo stress è una reazione fisica e psichica di adattamento del nostro organismo alle richieste o pressioni provenienti dall’interno o dall’esterno dell’individuo. Tale risposta è automatica e consente di attivare risorse fisiche, cognitive ed emotive per affrontare una situazione che è realmente o potenzialmente pericolosa.
La “risposta di stress” si riconosce perché determina una serie di sintomi fisici, emotivi e cognitivi.
Le prime forme di disagio dovute allo stress risalgono al diciottesimo secolo, quando l’urbanizzazione spinse gli individui a spostarsi dalle campagne alle città in nome del progresso e della promessa di maggior benessere. Le città erano caratterizzate da ambienti e ritmi stressanti determinati dalla produzione industriale e da un maggior inquinamento.
Hans Selye (1930) fu il primo studioso che osservò gli effetti devastanti dello stress sull’organismo e il modo in cui il corpo reagiva a esso.
Egli dimostrò che la reazione da stress si produceva per l’azione di agenti nocivi per l’organismo e chiamò questa reazione “sindrome generale di adattamento”.
La sindrome generale di adattamento si sviluppa attraverso tre fasi sequenziali: la fase di allarme, in cui si manifestano soprattutto modificazioni di tipo biochimico e ormonale; la fase di resistenza, nella quale l’organismo si organizza in senso difensivo; la fase di esaurimento, nella quale si manifesta il crollo delle difese e l’incapacità dell’individuo ad adattarsi ulteriormente agli stressor.
Per fortuna, da allora, molte ricerche e metodologie sono state sviluppate per aiutarci ad affrontare e a controllare l’ansia e il dolore.
Negli ultimi trent’anni, i cambiamenti sociali sono stati ancora più repentini a causa della diffusione delle tecnologie digitali che hanno migliorato la qualità della vita dell’individuo, hanno velocizzato mansioni e compiti che prima richiedevano ore e ore di lavoro. A tutto ciò occorre aggiungere anche la crescente precarietà economica e lavorativa.
L’utilizzo delle nuove tecnologie ci ha reso più veloci, ma ci ha tolto del tempo per la condivisione sociale. Per esempio, nelle festività veniamo inondati di watsapp, di video, di messaggi e quasi nessuno utilizza biglietti di auguri, lettere o telefonate.
Viviamo circondati da tanti oggetti e molta tecnologia, ma in realtà siamo sempre più soli. Immersi nella solitudine, le nostre vulnerabilità affiorano e non ci rendiamo conto che se riuscissimo a condividere più tempo con gli altri, ci sentiremmo meno soli e potremmo vivere con più leggerezza e felicità la nostra vita quotidiana.
L’ansia e lo stress rappresentano una malattia inevitabile dei nostri giorni?
La buona notizia è che lo stress e l’ansia non sono disturbi inevitabili, come molti ci vogliono far credere.
La prevenzione primaria e secondaria sono la prima arma che abbiamo a disposizione per combattere lo stress e per promuovere quelle abilità e quelle strategie utili per gestire l’ansia e lo stress in maniera efficace senza aspettare che la situazione peggiori.
Tecniche efficaci sono quelle di rilassamento che indirizzano l’attenzione sul nostro corpo e/o sulla nostra mente, aumentando la consapevolezza delle tensioni accumulate e dei cattivi pensieri. Esse hanno l’obiettivo di ristabilire un contatto comunicativo sano tra mente-corpo.
Fra queste menzionerò le tre più utilizzate:
• il rilassamento muscolare progressivo che consiste nell’alternare contrazione e decontrazione dei vari muscoli del corpo, in maniera volontaria. Si parte dai piedi fino ad arrivare al viso. E’ una tecnica utile per chi ha difficoltà a rilassarsi e a lasciarsi andare, aiuta nella gestione dello stress, ma può alleviare anche il dolore cronico (per es. mal di schiena cronico).
• Il training autogeno è una delle tecniche di rilassamento più conosciute. “Training” vuol dire addestramento e allenamento, mentre “Autogeno” indica che si genera da sé, è cioè la commutazione autogena ossia un cambiamento psicofisico globale. Il rilassamento generato dalla pratica conduce a un miglioramento della performance in molte attività, aiuta a sciogliere le tensioni e a eliminare vari disagi psichici e comportamentali.
• La visualizzazione, detta anche immaginazione guidata, consiste nel creare un’immagine mentale dettagliata in un ambiente tranquillo, guidati da un professionista. Le tecniche immaginative, orientando la mente al corpo e alle immagini interiori, consentono di riattivare le risorse interiori, di migliorare l’attenzione, di stimolare la creatività e la consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. Esse hanno anche effetti sui processi cognitivi e aumentano la fiducia in sé stessi .
Se siete particolarmente stressati, basta praticare per pochi minuti al giorno una o più di queste pratiche oppure frequentare qualche percorso intensivo per migliorare la gestione dello stress e ritrovare la serenità.
Come sostenevano gli antichi latini occorre una “Mens sana in corpore sano” per sottolineare il concetto secondo cui l’esercizio fisico e la cura del corpo sono una condizione indispensabile per avere una buona efficienza mentale, così come la salute mentale per essere tale deve sempre essere accompagnata da un’adeguata cura del fisico.
Dott.ssa Stefania Cicchiello
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